Curiosità sui confetti: numeri e colore a seconda delle occasioni

I confetti sono nati a Sulmona (cittadina abruzzese in provincia de L’Aquila) nel corso del 1400. Secondo alcune fonti storiche, i confetti pare fossero noti fin dai tempi degli antichi Romani, che già nel 400 d.C. usavano ricoprire le mandorle e altra frutta secca di miele indurito. 300 anni più tardi si registra la scoperta dello zucchero, usato nella ricetta classica.

I Romani utilizzavano i confetti proprio in occasioni di festa, come i matrimoni, ma al contrario di come avviene oggi, erano gli invitati a regalarli agli sposi per buon auspicio. L’idea di associarli a una bomboniera è nata quasi certamente nel Medioevo, quando i confetti venivano offerti in contenitori di vetro o cristallo molto preziosi.

Nel corso dei secoli successive, questi gustosi dolcetti catturarono il cuore di grandi personaggi, come Napoleone, Goethe, Boccaccio e ancora Leopardi e D’Annunzio, che ne parlarono nelle loro opere.

I confetti nella nostra cultura

Oggi i confetti sono il naturale completamento di una bomboniera e non solo in occasioni dei matrimoni, ma anche per altre cerimonie quali battesimi, comunioni, cresime, lauree, anniversari, nascite.

La tradizione vuole che si porga particolare attenzione sia al numero dei confetti che al loro colore, associato in modo preciso a tutte le ricorrenze o agli eventi importanti. Il colore esprime, infatti, un significato e nello stesso tempo è simbolo di buon augurio.

Questi dolcetti possono essere al gusto classico di mandorla o di cioccolato. I gusti, inoltre, negli ultimi anni sono diventati assortiti, tanto che è possibile scegliere, per esempio, tra quelli al limone, al cocco, alla fragola, al pistacchio e molti altri.

Spesso il colore indica il gusto del confetto stesso (se vi capita di mangiare un confetto arancione, ad esempio, avrà il sapore di arancia o mandarino) ma, in occasione di ricorrenze, i colori dei confetti rimandano alla cerimonia stessa: quelli del matrimonio e della prima comunione sono bianchi, quelli per una laurea sono rossi, quelli per le nozze di argento, hanno un colore per l’appunto argentato e così via.

Il numero dei confetti allegati alla bomboniera, secondo la tradizione, deve essere un numero dispari, in quanto espressione di indivisibilità, di continuità dell’impegno e nel caso di matrimonio, di indissolubilità e amore coniugale durevole.

Il galateo suggerisce che in ogni confezione legata al matrimonio vi siano 5 confetti. Ciascuno di essi è portatore di un significato: esprimono augurio di salute, felicità, ricchezza, longevità e fertilità. Il numero 3, invece, è legato invece alla famiglia e indica appunto l’uomo, la donna e il/la figlio/a.

Anche per celebrare la nascita si usano 3 confetti, in base a quanto suggerito precedentemente sul significato di “famiglia” e il colore dipende dal sesso del nascituro: rosa se è una femminuccia, azzurro se è un maschietto.

Per le altre occasioni, come per la laurea, per esempio, i confetti sono rossi o sono legati al colore della singola facoltà (per esempio neri per quella di ingegneria, anche se poco usati). Il rosso è il colore che simboleggia l’onore.

Per i 18 anni, per la prima promessa di matrimonio e per il fidanzamento invece si usa allegare alla bomboniera 3 confetti di colore verde, che è quello della speranza. D’argento sono invece i confetti per i 25 anni di matrimonio e d’oro per i 50 anni e, come per le nozze, sono sempre 5.